INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLE COMBINAZIONI DI DUE INTERVALLI

Come dalla Premessa l'argomento che mi sono prefisso di esplorare è l'uso degli intervalli nella composizione/improvvisazione e quello dell'uso della serie dodecafonica nella composizione.
In particolare negli ultimi anni mi sono occupato di serie dodecafoniche costitutite da due intervalli.

L'approfondimento che sto conducendo è: come esplorare l'improvvisazione (e la composizione) usando coppie di intervalli.

Il mio obbiettivo è quello di organizzare il materiale in modo utile per un gruppo di improvvisatori, la mia volontà è di scrivere un ciclo di composizioni dedicate a questo materiale musicale ed esplorare io stesso per primo questo materiale.

Il primo pezzo che ho scritto utilizzando una serie composta da due intervalli è Rakesh (score, music, dedicato al primo astronauta indiano) ed è basato sulla coppia di intervalli di quarta giusta e terza maggiore, ovvero P4 e M3 ovvero (5,4).

La serie è A D F# C# Ab C E B G Eb Bb F (una serie di 12 note che contiene 6 volte la quarta giusta e 6 volte la terza maggiore).

Tutta la composizione è scritta utilizzando la retrogradazione e la inversione della serie.
Nell'improvvisazione il solista (e gli accompagnatori) usano come materiali melodici gli intervalli costituivi della serie.

Il mio fine è organizzare il materiale in senso orizzontale (melodico) e non verticale (armonico).

Credo che un improvvisatore abbia il dovere di esplorare il più a fondo possibile il materiale che userà e dunque mi sono dato da fare in questo senso. Se nella composizione il materiale è molto definito penso che per un improvvisatore sia interessante utilizzare estemporaneamente la stessa strategia usata dal compositore. Interagire con lo stesso materiale.

Tornando a Rakesh l’improvvisatore si troverà ad affrontare questo materiale:

- una sequenza ritmica obbligata (7/8+7/8+7/8+6/4)

- la scelta melodica o armonica data dai due intervalli (4,5)

Vediamo praticamente come funziona questo secondo aspetto:

in pratica se l'improvvisatore parte dalla nota C potrà salire a E (+4) o scendere a Ab (-4) oppure salire a F (+5) o scendere a G (-5), insomma ha quattro scelte possibili. Poi da ogni nuova nota continuerà il percorso melodico, sempre con quattro note possibili, l’ottava è libera e questo vale per tutti gli strumenti coinvolti, sia in modo melodico (per il basso ad esempio) sia armonico (per il vibrafono).

Ciò che accade tipicamente è che il solista interagirà intutivamente con il materiale, e farà le scelte che gli vengono più semplici/naturali esaurendo presto le scelte possibili.

Ho pensato dunque di affrontare analiticamente le possibili combinazioni dei due intervalli per poter ampliare al massimo le possibilità di scelta dell’improvvisatore e fornirgli nuove risorse creative, e questo sarà il seguito del mio lavoro.


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